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Matteo
Soltanto,
scenografia
per:
TANTE
BELLE COSE
di Edoardo Erba
con
Maria Amelia
Monti, Gianfelice Imparato
Valerio Santoro,
Carlina Torta
Regia - Alessandro
D'Alatri
Scenografia - Matteo
Soltanto
Musiche - Cesare
Cremonini
Costumi - Giuseppina
Maurizi
Luci -
Adriano Pisi
Aiuto regia - Giovanna Guida
Realizzazione
costumi - Gloriana
Manfra
Direttore di
scena - Sandro
Amatucci
Capo
macchinista - Daniele
Ferro
Costruzione
scenografia - La
Tecnica srl
Realizzazione
pittorica - Matteo
Soltanto, Adriano Nardi
Organizzazione
- Valerio Santoro
Produzione -
La Pirandelliana e
L'Incredibile s.r.l.
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Matteo
Soltanto,
set
design for:
MANY
BEAUTIFUL THINGS
by Edoardo Erba
with
Maria Amelia
Monti, Gianfelice Imparato
Valerio Santoro,
Carlina Torta
Direction - Alessandro
D'Alatri
Set design - Matteo
Soltanto
Music - Cesare
Cremonini
Costumes - Giuseppina
Maurizi
Light design -
Adriano Pisi
Assistant
director - Giovanna
Guida
Costumes
realization - Gloriana
Manfra
Stage director
- Sandro Amatucci
Stage assistant
- Daniele Ferro
Set
construction - La
Tecnica srl
Pictorial
realization - Matteo
Soltanto, Adriano Nardi
Organization
- Valerio Santoro
Production -
La Pirandelliana and
L'Incredibile s.r.l.
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Note di Scenografia
Tante belle
cose accendono lo scontro tra due universi
umani. Il primo, intollerante e
speculativo del profitto a breve termine.
Il secondo, legato all’importanza di ogni
singola cosa che ci accompagna nelle età
della vita, senza mai perdere di
significato e anzi vigilandoci. Si
trattava, quindi, di marcare la differenza
tra l’universo dell’ultimatum, rigido e
scarno, e quello della memoria, variegata
Candalù in scala condominiale, impervia
per gli estranei, ordinata e praticabile
per l’esperta protagonista, che così
drammaticamente, ma insieme
romanticamente, l’ha concepita.
Matteo
Soltanto
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Intervista
a
Matteo Soltanto
L’immagine
della
casa di Orsina. A cosa ti sei
ispirato?
Su
tutti, ad Orson Welles e alle mille
incatalogabili memorie del suo Charles
Foster Kane, inclusa la slitta
dell'infanzia, che non a caso compare -
rivista e corretta - sulla testa di
Orsina, tra le nuvole che attraversano le
montagne del suo spaesante paesaggio
casalingo. La nostra protagonista,
infatti, non si limita a salvare oggetti,
ma inventa loro una nuova vita,
consegnandoli ad un futuro del tutto
imprevisto.
Da
Pistoletto a Boltanski molti artisti
hanno lavorato sul “disordine” e
l’accumulo. Hai tenuto conto delle
loro esperienze?
Pistoletto
e Boltanski hanno lavorato su accumuli e
disordini generalisti, mentre Orsina ha
lavorato anni sul suo accumulo privato e
disordinatamente ordinato. Un accumulo
innanzitutto femminile, e legato a
infiniti immaginari di altre vite che ora
affollano il suo salotto, animandosi in
quella vibrazione di materie e colori che
con il light designer Adriano Pisi,
abbiamo portato alla luce.
Che
materiali hai usato?
Le
volumetrie della scena sono ottenute con
parallelepipedi di legno, trattati
pittoricamente in maniera tale da creare
un informale e oscuro movimento di fondo,
dal quale fare emergere per contrasto di
forme e colori, le innumerevoli materie
dell'accumulo, per lo più reali, ma
anch'esse trasposte attraverso un processo
di reinvenzione metaforica che ormai da
qualche anno caratterizza il mio sodalizio
con Alessandro D'Alatri.
E’ uno
spettacolo itinerante: ti sei posto il
problema del trasporto?
Se
l'autore ha deciso di mettermi in
difficoltà, fortunatamente la Russia mi è
venuta in soccorso con l'intramontabile
tradizione della Matrioska, consentendo ad
uno spettacolo apparentemente ingestibile
scenograficamente, di richiudersi - magia
del teatro - in poche casse carrellate,
che dunque per definizione risolvono il
problema del loro stesso trasporto,
autotrasportandosi...
Ascoli
Piceno, 15 novembre 2011
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Tournée 2011/12 (lo
spettacolo ha debuttato in prima nazionale al
Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno il 19
novembre 2011): Ascoli Teatro Ventidio Basso
19/20 nov, Rimini Teatro Novelli 21/23 nov,
Ancona Teatro delle Muse 24/27 nov,
Milano Teatro Manzoni 29 nov / 18 dic, Luino
19 dic, Arcore 20 dic, Vercelli 21 dic, Ceva 7
gen, Villadossola 8 gen, Campione 9 gen,
Oleggio 10 gen, Cesano Maderno 11 gen,
Cordenons 12 gen, Schio 13 gen, Codroipo 14
gen, Belluno 15 gen, Cortona 17 gen,
Casalgrande 18 gen, Garbagnate 19 gen, Saronno
Teatro Giuditta Pasta 20/22 gen, Brugherio
24/25 gen, Bologna Teatro Duse 27/29 gen,
Cassano Magnago 30 gen, Cinisello Balsamo 31
gen / 1 feb, Alessandria 2 feb, Genova
Politeama Genovese 3/4 feb, Empoli 5 feb,
Olbia 7 feb, Palau 8 feb, Tempio 9 feb,
Macomer 10 feb, Oristano 11 feb, Roseto 17
feb, Chieti 18/19 feb, Avezzano 21 feb, Loano
27 feb, Busto Arsizio 29 feb, Monza Teatro
Manzoni 1/4 mar, Castiglione delle Stiviere 5
mar, Magenta 6 mar. Nota: durante la seconda
parte della tournée 2011/12, nel ruolo di
Aristide, si sono alternati Gianfelice
Imparato e Manrico Gammarota.
Tournée
2012/13 - 10 NOV - GUBBIO - Teatro
Comunale, 11 NOV - CASSINO - Teatro
Manzoni,13 NOV - MELDOLA - Teatro
Dragoni, 14 NOV - TORTONA - Teatro Civico,
15 NOV - BUSSETO - Teatro Verdi, 16 NOV -
BARGA - Teatro dei Differenti, 17 NOV -
PONTREMOLI - Teatro degli Antei, 18 NOV -
ALTOPASCIO - Teatro Puccini, dal 20 NOV al 2
DIC ROMA Sala Umberto, 6/7 DIC - L'AQUILA -
Teatro Comunale, 13 DIC - S.MARIA C.VETERE -
Teatro Garibaldi, 14 DIC - CASTELLAMMARE DI
STABIA - Teatro Supercinema, 15/16 DIC -
LAMEZIA - Teatro Comunale Politeama - 2013:
27 GEN - ALASSIO - Teatro Ex Chiesa
Anglicana, 28 GEN - DIANO MARINA - Politeama
Dianese, 29 GEN - NIZZA DI MONFERRATO -
Teatro Sociale, 1 FEB - VARESE - Teatro di
Piazza della Repubblica, 2 FEB - TREVIGLIO -
Teatro dei Filodrammatici, 8/9/10 FEB -
CIVITAVECCHIA - Teatro Traiano, 15/16/17 FEB
- FAENZA - Teatro comunale Masini, 20/21 FEB
- ROVERETO - Teatro Auditorium F.Melotti, 22
FEB - LERICI - Teatro Astoria, 23 FEB - MEDE
- Teatro Besostri, 24 FEB - SAVIGLIANO -
Teatro Milanollo, 25 FEB - COSSATO - Teatro
Comunale.
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Corriere
della
Sera, 24/12/2012 - Recensione di Magda
Poli |
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Rassegna stampa / web
L’Associazione
Culturale "La
Pirandelliana/L’Incredibile" porta in
scena "Tante belle cose" con estrema
allegria e cura ai dettagli,
soprattutto alle scene: la casa di
Orsina è infatti un capolavoro della
scenografia creativa di Matteo
Soltanto.
Chiara
Giacobelli (www.nonsolocinema.it) http://www.nonsolocinema.com/Tante-belle-cose-alle-Muse-di_24087.html
L’aspetto
scenografico lascia a bocca aperta:
sia la scenografia vera e propria, sia
la “scenografia” creata dalle luci
(dell’atrio del famigerato
condominio). Mi piace il dinamismo
scenico a tratti leggermente
espressionista o da favola senza tempo
e luogo che caratterizza le regie di
Alessandro D’Alatri e che
contemporaneamente viene stemperato da
uno stile deciso e delicato. E’
interessante quel suo creare dei
quadri memorabili nelle scene dei vari
spettacoli che allestisce, a tratti
composti di avvolgenti “fasci”, siano
essi fasci di luce bianca e verdone
che si intrecciano inaspettatamente
come a formare una spessa parete (come
nelle scene ambientate nell’atrio del
condominio), oppure insiemi di
materiali vari, come ad esempio i teli
bianchi che pendevano dal soffitto in
“Scene da un matrimonio”, oppure i 3
accatastamenti di oggetti in casa di
Orsina in “Tante belle cose”
(organizzati in meravigliose sfumature
di colore così belle da meritare di
essere osservati bene). In entrambe le
pièces, D’Alatri si è affidato
all’abile e preziosa collaborazione
dello scenografo Matteo Soltanto
(coadiuvato, in quest’ultimo
allestimento, dalle luci di Adriano
Pisi).
Annalisa
Ciuffetelli (www.teatro.org) http://www.teatro.org/spettacoli/filodrammatici/tante_belle_cose_762_19315
Grande
finezza scenografica nella
ricostruzione della casa, simbolo dei
confini dell’io e fulcro del testo.
Scenografia e attrezzi di scena
indovinati, soprattutto la resa
gustosissima della casa di Orsina
strapiena di oggetti, rappresentata
quasi come una parete in verticale
colma di ogni genere di cose, che pare
uscita dalla scenografia di un musical
o di una fiaba.
Ilaria
Guidantoni (www.saltinaria.it) http://www.saltinaria.it/recensioni/spettacoli-teatrali/tante-belle-cose-teatro-sala-umberto-roma-recensione-spettacolo.html
D’Alatri,
che da sempre sostiene che in Italia
ci sia una gara nel livellare ogni
cosa al basso, è il regista giusto al
posto giusto in questa occasione. Si
fa aiutare anche da un’idea di
scenografia che mette in scena due
mondi separati. L’androne degli
intrighi è quanto di più spoglio e
livido si possa immaginare mentre la
casa di Orsina, con il suo folle
ma dolce disordinato ordine, è il
luogo magico che rischia di
trasformarsi in antro solo se la
solitudine avrà il sopravvento.
Giancarlo
Zappoli (www.teatroteatro.it) http://www.teatroteatro.it/recensioni_dettaglio.aspx?uart=3333
Ottima
la regia di Alessandro D’Alatri che
conduce la vicenda edulcorando la
realtà con toni fiabeschi e senza
eccessi coadiuvato dai due piani della
scenografia: l’uno indefinito,
asettico e freddo come gli animi della
maggior parte dei condomini e l’altro
la tana surreale dal disordine
ordinato e paradossale.
Wanda
Castelnuovo (www.teatro.org) http://www.teatro.org/spettacoli/politeama/tante_belle_cose_3787_19315
Originali
le scenografie di Matteo Soltanto: un
esterno e l’appartamento della
hoarder, stracolmo di pile di oggetti
di ogni tipo.
Antonella
Fassi (www.myworld.it) http://www.myword.it/teatro/news/54223
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