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Matteo Soltanto,
scenografia
per:
IL SORRISO DI
DAPHNE
di
Vittorio Franceschi
- Premio Enrico Maria Salerno
2004
-
Premio ETI - Olimpici del Teatro 2006
-
Premio Ubu 2006
con
Vittorio
Franceschi, Laura Curino, Laura
Gambarin.
Regia -
Alessandro D'Alatri
Scenografia
- Matteo Soltanto
Musiche
- Germano Mazzocchetti
Costumi
- Carolina Olcese
Luci -
Paolo Mazzi
Suono -
Federica Giuliano
Regista assistente - Gabriele
Tesauri
Assistente
alla
regia - Marla Moffa
Direttore
di
scena - Mauro Conti
Capo
macchinista - Marco Belli
Costruzione
scena
- Lab. Leonardo Scarpa
Assistente scenografa - Michela
Ciappini
Prod. Arena
del Sole - Nuova Scena / Teatro Stabile
di Bologna
in
collaborazione con la Ribalta Centro
Studi "Enrico Maria Salerno".
Testo
pubblicato da UBULIBRI nel volume
“Il
sorriso di Daphne tra Regine e
naufragi”, 2007
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Matteo Soltanto,
set design
for:
DAPHNE'S SMILE
by
Vittorio Franceschi
- Enrico Maria Salerno Prize
2004
-
ETI - Olimpic Prize 2006
-
Ubu Prize 2006
with
Vittorio
Franceschi, Laura Curino, Laura
Gambarin.
Direction
- Alessandro D'Alatri
Set
design - Matteo Soltanto
Music -
Germano Mazzocchetti
Costumes
- Carolina Olcese
Light
design - Paolo Mazzi
Sound -
Federica Giuliano
Assistant director - Gabriele
Tesauri
Assistant
director
- Marla Moffa
Stage
director - Mauro Conti
Stage
assistant - Marco Belli
Set
construction - Lab. Leonardo
Scarpa
Set Assistant - Michela Ciappini
Production:
Arena del Sole - Nuova Scena, Bologna
(Italy),
in
collaboration with la Ribalta Centro
Studi "Enrico Maria Salerno".
Read "Daphne's
smile" in english at:
www.vittoriofranceschi.com
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IL
SORRISO DI DAPHNE
Il sorriso di Daphne tratta con pudore il
tema dell’eutanasia, in costante equilibrio
tra sorriso e pena, coinvolgimento e
distacco riflessivo. Vanni, botanico geniale
e lunatico, è immobilizzato su una sedia a
rotelle, colpito da una malattia
progressiva. Vive con la sorella Rosa, donna
semplice e positiva che lo accudisce e crede
in Dio pur senza essere bigotta. Lui
vorrebbe morire evitando le inutili terapie
riservate ai malati terminali. Ma non può
chiedere a Rosa di compiere un gesto che la
donna non capirebbe mai. E Daphne? È una
pianta misteriosa che Vanni ha portato dal
Borneo. Ogni sua foglia contiene una goccia
di veleno che dà una morte immediata e senza
dolore. Sarà Sibilla, un tempo allieva di
Vanni e a lui legata da un sentimento
profondo e lacerato, a esaudire il suo
ultimo desiderio. Un testo che parla anche
di amore, tra un fratello e una sorella e
tra un vecchio scienziato, umanissimo e
pestifero, e una giovane donna proiettata in
un futuro che si modificherà proprio in
virtù di quel gesto coraggioso ed estremo.
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DAPHNE'S SMILE
A famous
and introvert botanist lives the last
weeks of lucidity conceded by a slow and
inexorable illness confined in his home
library. Besides him revolve two female
characters: a widowed sister, clinging
and overprotective, and a young
researcher bound to the man by an
unaccomplished love. Over the three of
them lingers another presence, the
Daphne mentioned in the title, an
extremely rare and mysterious tropical
plant, the last discovery in the long
career of the scientist, whose
peculiarity is to cause a quick and
painless death with just a few drops of
lymph. Vittorio Franceschi, interpreter
and author of the text that has won the
'Enrico Maria Salerno Prize 2004', the
'ETI - Olimpic Prize 2006', the 'Ubu
Prize 2006', the deals with a topical
and thorny issue such as euthanasia,
tying it up to the form of comedy,
playing on the unavoidable reflections
that the end of a life brings with it in
terms of balances, sacrifices, regrets.
He is skilfully accompanied by Laura
Curino playing the role of the sister
devoted to self-denial and Laura
Gambarin, a young pupil going back to
her master to claim some scraps of an
idealised passion. The three
interpreters are directed by moviemaker
Alessandro D’Alatri, making his
theatrical debut with this very play: «I
have wanted to work in theatre for a
long time – says the director. I can see
in fact the opportunity of a
collaboration between actors and the
direction in that sort of intimacy often
denied by cinema, thanks to the
availability of very precious time
devoted precisely to this: the
rehearsals. As far as I’m concerned it
is an opportunity to get out of cinema
realism and to enter into the wonderful
world of representation, of space-time
invention, of human poetics.
STAGIONE
2005/2006 | SEASON 2005/2006
NOVEMBRE | NOVEMBER
(2005) 03: (Anteprima come opera
vincitrice del Premio E.M.Salerno 2004):
Roma, Teatro Valle - 24: (Prima
Nazionale): Bologna, Arena del Sole -
NOV/DIC | NOV/DEC (2005) 25 nov / 4 dic:
Bologna, Arena del Sole- 06 dic:
Conselice, Teatro Comunale - 09 dic:
Longiano, Teatro Petrella. GENNAIO |
JENUARY (2006) 07/08: Budrio, Teatro
Consorziale - 10/15: Genova, Teatro della
Corte - 17: Rimini, Teatro Novelli -
MAGGIO | MAY (2006) 10/11: Tor Bella
Monaca (Roma), Teatro Tor Bella Monaca,
Sala Grande.
STAGIONE 2007
| SEASON 2007
GENNAIO | JENUARY
(2007) 30/31: Carrara, Teatro degli
Animosi. FEBBRAIO | FEBRUARY (2007) 2/4:
Pordenone, Teatro Verdi - 6: Lugo, Teatro
Rossini - 8/11: Bologna, Arena del Sole -
13/25: Roma, Teatro Valle - 27/28: Torino,
Teatro Gobetti. MARZO | MARCH (2007) 1/4:
Torino, Teatro Gobetti - 5: Piacenza,
Teatro Municipale - 6: Correggio, Teatro
Asioli - 8/10: Bellinzona, Teatro Sociale
- 12: Latisana, Teatro Odeon - 13:
Cividale: Teatro Ristori - 14: Vicenza,
Teatro Astra - 15: Casalmaggiore, Teatro
Comunale - 17/18: Campobasso, Teatro
Savoia - 20/25: Palermo, Teatro Bellini -
28: Urbino, Teatro Sanzio. APRILE | APRIL
(2007) 1: Imperia, Teatro Cavour - 2:
Ivrea, Teatro Giacosa - 3/4: Brescia,
Teatro Sociale- 11: Pavia, Teatro
Fraschini - 12: Gonzaga, Teatro Comunale.
PAUSA ESTIVA. OTTOBRE | OCTOBER (2007)
9/21: Milano -Teatro Leonardo da Vinci.
- 23: Lecco -Teatro della Società.-
25: Spoleto -Teatro Nuovo .-
NOVEMBRE | NOVEMBER (2007) - 8:
Casalgrande (RE) -Teatro de Andrè. -
10: Boretto (RE) - Teatro Comunale.-
14/18: Messina -Teatro Vittorio Emanuele.-
20: Artegna (Ud) -Teatro Lavaroni.-
21/22: Mestre (VE) -Teatro Toniolo.-
23: Cittadella (PD) -Teatro Sociale.-
24/25: Belluno -Teatro Comunale.-
27: S.Stino di Livenza (VE) -Cinema teatro
Pascutto.- 29/30: Lucca -Teatro del
Giglio.- DICEMBRE | DECEMBER (2007)
4: Pavullo (MO) -Teatro Mac Mazzieri.-
5: Bergamo -Teatro Donizetti.- 7:
Cesenatico -Teatro Comunale.- 8:-
Bagnacavallo (RA) -Teatro Goldoni.-
11 dicembre: Russi (RA) -Teatro Comunale.
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Il sorriso
di Daphne | immagine di scena | set
image | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Vittorio Franceschi, Laura
Curino | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | immagine di scena | set
image | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Vittorio Franceschi, Laura
Curino | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | immagine di scena | set
image | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Vittorio Franceschi, Laura
Gambarin | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | immagine di scena | set
image | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Vittorio Franceschi, Laura
Gambarin, Laura Curino | ph. Matteo
Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | immagine di scena | set
image | ph. Matteo Soltanto
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IL
SORRISO
DI DAPHNE
Fra
libri di botanica, ricordi di viaggio e
d'amore, si assiste al tramonto della vita
di un burbero studioso del mondo vegetale.
Vittorio Franceschi ha costruito una trama
che commuove ma sa anche strappare la
risata. “La più classica delle scritture
teatrali, con personaggi a tutto tondo che a
leggerli sembrano già vivi scenicamente”: è
questo il giudizio della giuria che ha
attribuito al testo “Il Sorriso di Daphne”,
di Vittorio Franceschi, e al progetto
produttivo del Teatro Stabile di Bologna, il
Premio “Enrico Maria Salerno” 2004 per la
Drammaturgia Europea, organizzato dal Centro
Studi “Enrico Maria Salerno”. La regia è
affidata ad Alessandro D’Alatri che approda
al teatro dopo i successi del grande
schermo, da I giardini dell’Eden a Casomai,
al recente La febbre, sul cui set è avvenuto
l’incontro con l’autore. In scena, a fianco
allo stesso Franceschi, Laura Curino, una
tra le più apprezzate attrici/narratrici del
teatro italiano, e il giovane talento Laura
Gambarin. |
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Il sorriso
di Daphne | Laura Curino, Vittorio
Franceschi | ph. Matteo Soltanto
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Rassegna
stampa
da
La Repubblica,
Franco Quadri, 28/11/2005
(…)
ecco lo sfondo di una sconnessa biblioteca
borgesiana di Babilonia vista come una
foresta di volumi nella scena di Matteo
Soltanto e inquadrata da due ondulate
fiancate di finto marmo trattate con gusto
astrattista.
da
Il Corriere della
sera, Magda Poli, 3/12/2005
In
una stanza grigia dalle alte pareti fitte
di libri, una sorta di visualizzazione
iperbolica della conoscenza, vive uno
scenziato, un botanico (…) Nell’austera
scena di Matteo Soltanto la vicenda di
Vanni si sviluppa in un bell’intreccio
dialogico, tra sorrisi spesso amari e
dolori sempre veri, tra semplicita’ e
infinita complicazione cosi’ come e’ la
vita.
da
Il Sole 24 ore,
Renato Palazzi, 8/1/2006
(…)
risonanze oniriche nella scena di Matteo
Soltanto, un irreale paesaggio di libri
tra pareti metafisiche, con un violino
quasi incorporato e la pianta, estranea e
insondabile, sempre illuminata anche
quando il resto e’ in ombra.
da
La Stampa,
Masolino D’Amico, 4/12/2005
Le
musiche di Germano Mazzocchetti,
l’indovinata scenografia di Matteo
Soltanto e le luci di Paolo Mazzi
contribuiscono al vivo successo.
da
l’Unita’,
Lorenzo Buccella, 27/11/2005
Un
effervescente dialogo a tre voci serrato
nell’intimita’ monocroma di una
scenografia che tra scaffali di libri e
letti abbozzati, pone recinti
claustrofobici da cui non si puo’ evadere.
da
Hystrio,
Massimo Marino, Anno XIX n.1, 2006
Radici
pietrificate su muri di sabbia. Una
biblioteca inghiottita dal mondo vegetale.
La luce di una notte inquieta o di un
crepuscolo pieno di ombre. Solo una pianta
dai fiori bianchi, chiamata Daphne come la
ninfa, e’ sempre fiocamente illuminata.
da
www.dramma.it,
Maria Dolores Pesce
(…)
Rimarchevoli, poi, le scene di Matteo
Soltanto ed i costumi di Caterina Olcese
ed intriganti le musiche ‘elettriche’ di
Germano Mazzocchetti.
da
europaquotidiano.it,
Alessandra Bernocco
La
regia di D'Alatri, al suo esordio in
teatro, non rinuncia ai dettagli da primo
piano cinematografico, nonostante
l'assunzione di una chiave di lettura
volutamente simbolica, consegnata alle
scene di Matteo Soltanto: una "foresta
libraria" monocromatica, ora allusione
alla foresta del Borneo, carica di fascino
e seduzione, ora memoria di un tempo
passato, di studi, ricerche, amori e
passioni, tanto diverso da quello
presente.
da
www.mentelocale.it/teatro,
di Laura Santini, 11/1/2006
Applausi
per una scena suggestiva, ma non astratta
(di Matteo Soltanto), che lavora sul
grigio dei pannelli della stanza dandogli
un rilievo da radici e usa una libreria
fitta fitta di volumi come sfondo.
da
www.chiamaroma.it,
Susanna Battisti, 15/2/2007
La
stanza di Vanni (Vittorio Franceschi), un
vecchio botanico costretto sulla sedia a
rotelle da una malattia inguaribile, è
oberata di libri, testimoni di una
conoscenza da riporre nelle mani di un
qualche erede. Un sapere tuttavia che non
sa di stantio ma che è profondamente
vitale, come suggeriscono le scene di
Matteo Soltanto, che fan sì che l’ammasso
disordinato di volumi affastellati gli uni
sugli altri evochi le foreste rigogliose
di Sumatra
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Il sorriso
di Daphne | Vittorio Franceschi, Laura
Curino | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Vittorio
Franceschi, Laura Curino, Laura
Gambarin |
set image | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Laura Gambarin, Vittorio
Franceschi | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Vittorio Franceschi, Laura
Curino | ph. Matteo Soltanto
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NOTE
DI
SCENOGRAFIA di Matteo
Soltanto
Quando
mi proposero d’incontrare D’Alatri per una
scenografia, non immaginai che mi avrebbe
dato appuntamento nei box dell’Autodromo di
Monza. Lì giunto, vidi un signore venirmi
incontro in tuta ignifuga e casco da Gran
Premio. Lo guardai perplesso, si tolse il
casco: era lui (en travesti). E fu così che
tra odore di benzina e polvere di carbonio,
cominciammo a parlare di “questioni
teatrali”: su quel palcoscenico, nella
concitazione di meccanici e cronometristi,
pensammo al nostro, opposto per intimità e
silenzi botanici. All’ombra brianzola del
bosco che circonda il circuito, a due passi
dalla chicane dove l’anarchico Bresci compì
il suo gesto, immaginammo memorie di
pacifiche foreste pluviali, i cui ricordi
dovevano farsi fisici, attecchendo sui muri
interni del nostro spettacolo. Sull’asfalto
rovente e trasudante umidità, fantasticammo
di piante sconosciute in grado di
penetrarlo. Al rombo dei motori sul
traguardo, sognammo un violino che ne
armonizzasse il frastuono e infine, tra i
mille scaffali dei ricambi meccanici,
vedemmo materializzarsi la foresta libraria
della conoscenza. Una foresta cartacea
complementare alla prima, ci dicemmo, a
rappresentare ma contemporaneamente a
schermare un mondo lontano, fatto di antiche
ricerche, intuizioni, passioni, ma sempre al
passato, un passato i cui fili toccherà a
qualcun altro ricucire, perché la storia
continui, dopo. |
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Il sorriso
di Daphne | Laura Curino, Vittorio
Franceschi | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Laura Curino, Laura
Gambarin, Vittorio Franceschi | ph.
Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | immagine di scena | set
image | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Laura Curino, Vittorio
Franceschi | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Vittorio Franceschi | ph.
Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Laura Gambarin | ph. Matteo
Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Laura Curino, Vittorio
Franceschi | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Vittorio Franceschi, Laura
Gambarin | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | immagini di scena | set
images | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | immagini di scena | set
images | ph. Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne | Matteo Soltanto
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Il sorriso
di Daphne, cast artistico e tecnico | ph.
Raffaella Cavalieri
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