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Matteo
Soltanto,
scenografia
per:
WOYZECK
di Georg Buchner
con
Andrea Lupo
Giovanni Dispenza
Camilla Ferrari
Michela Lo Preiato
Regia
- Andrea Lupo e
Giovanni Dispenza
Scene
- Matteo Soltanto
Luci
- Pietro Sperduti
Musiche originali - Angelo
Adamo
Aiuto regia - Marco De
Rossi
Elementi scenografici - Giuseppe
Pistorio
Traduzione - Alessia
Raimondi
Ricerche - Giuditta
Fornari
Foto di scena - Roberto
Cerè
Produzione -
Teatro delle Temperie
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Matteo
Soltanto,
set
design
for:
WOYZECK
by
Georg Buchner
with
Andrea
Lupo
Giovanni Dispenza
Camilla Ferrari
Michela Lo Preiato
Direction - Andrea Lupo and Giovanni
Dispenza
Set
design - Matteo Soltanto
Light design -
Pietro
Sperduti
Original music - Angelo Adamo
Assistant
director - Marco De Rossi
Set elements - Giuseppe
Pistorio
Translation - Alessia
Raimondi
Research - Giuditta
Fornari
Stage stills - Roberto Cerè
Production
-
Teatro delle Temperie
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PRIMA NAZIONALE
8 marzo 2019, ore 21, Teatro
Calcara
Valsamoggia (Bologna)
Infotel. 051963037 / 3351647842
Repliche: 9, 10
marzo
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NATIONAL PREMIERE
March 8th, 2019, 9pm, Teatro Calcara
Valsamoggia (Bologna, Italy)
Infotel. +39051963037 /
+393351647842
March, 9th, 10th.
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22/23 novembre 2019,
Teatro ITC, San Lazzaro (Bologna)
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November 22/23, 2019,
Teatro ITC, San Lazzaro (Bologna) |
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SINOSSI
Woyzeck
è
un soldato, pervaso da costanti
visioni e allucinazioni, che cerca
in tutti i modi di sostenere
economicamente la sua compagna
Marie e il loro figlio, Christian.
Si ritrova così costretto, per
guadagnare dei soldi in più, a
sottoporsi agli esperimenti di un
dottore e diventare il barbiere
personale del Capitano del
reggimento. Marie viene
considerata dalla gente del paese
una prostituta perché ha un figlio
senza essere sposata con Woyzeck.
La loro relazione, già appesa ad
un filo, ma incredibilmente
profonda e inesauribile, subisce,
oltre ai quotidiani problemi
legati alla mera sopravvivenza,
l’entrata in scena del
Tamburmaggiore, elemento di spicco
della banda militare; Woyzeck, in
un vortice di umiliazioni,
vessazioni, trattato continuamente
come un animale, dal dottore, dal
capitano, sempre più abbandonato a
se stesso, non sa più a cosa
credere; il dubbio dell’infedeltà
di Marie e la paura di perderla
definitivamente lo portano ad
affondare in un stato di rabbia e
disperazione che inevitabilmente
prelude alla tragedia finale.
NOTE
DI REGIA
Franz
Woyzeck e Marie sono fra i
personaggi più complessi, emotivi,
violenti, indifesi, sperduti che
io abbia mai incontrato. Attorno a
loro, un mondo popolato da
personaggi che sembrano mostri,
alcuni spaventosi altri ridicoli,
che in un’alternanza tra violenza
e farsa, tra soprusi e sberleffi,
ci regalano un’inquietante,
divertente, angosciosa fotografia
della società di oggi. Ci siamo
voluti addentrare con rispetto e
curiosità negli abissi che questo
meraviglioso testo propone. Abissi
umani e abissi sociali, emotivi,
relazionali. Come scrive Büchner
“ogni persona è un abisso, gira la
testa a guardarci dentro”. E noi
verso questo giramento di testa,
verso questo smarrimento, verso
questo abisso senza fondo che fa
venire le vertigini, che attira
fatalmente, che affascina e
terrorizza, che seduce ed incanta,
ci siamo voluti lanciare. Da
questo viaggio meraviglioso,
composto da giorni e giorni di
ricerca sui frammenti e sulle
scene di questo stupendo testo
incompiuto e da giorni e giorni di
sperimentazione condotta insieme
agli attori, ne siamo emersi con
un intenso, vivace, emozionante e
terribilmente suggestivo materiale
teatrale pronto da esser lavorato
e plasmato. Finita la fase di
sperimentazione abbiamo iniziato
il lavoro di messa in scena
tenendo ben salda la nostra
volontà di far vedere al pubblico
tutta la vicenda attraverso lo
sguardo di Woyzeck… o meglio
attraverso la memoria di Woyzeck.
La
nostra interpretazione nasce
quindi dalla volontà di capire e
mettere in scena come vede il
mondo Woyzeck, come lo percepisce
e come interpreta ogni cosa che
gli accade. Abbiamo fortemente
voluto sottolineare quello che per
noi è lo sguardo fanciullesco di
Woyzeck, la sua natura infantile
ancora fatalmente legata al mondo
dell’immaginazione e della Natura
colma di fenomeni inspiegabili e
magici, crudele e spontaneo,
violento e poetico come solo un
bambino può essere. In
scena
quindi pochi elementi
dichiaratamente artificiosi e
legati ad un immaginario
fanciullesco sono evocativi di
tutto quel mondo reale filtrato
dal ricordo e dal suo particolare
modo di vedere le cose. Le azioni
stesse dei personaggi rimandano
spesso a giochi d'infanzia come se
ogni adulto fosse, nei propri
schemi comportamentali e nelle
relazioni, imprigionato in quelle
dinamiche di gioco infantile. Ad
arricchire il quadro, dodici teste
stilizzate escono letteralmente
dalle pareti laterali come se
questo uomo-bambino-Woyzeck fosse
costantemente succube degli
sguardi di tutti, esaminato,
giudicato, redarguito in
continuazione dalla società
intera. La
continua
tensione, frizione, il contrasto
fra questa storia adulta
raccontata attraverso gli occhi, i
sensi e le percezioni di un eterno
bambino-Woyzeck, regalano allo
spettatore un'esperienza estrema,
profonda, violenta ed esplosiva. |
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ph. Roberto Cerè
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BACKSTAGE |
Giovanni Dispenza,
Camilla Ferrari, Andrea Lupo, Michela Lo
Preiato
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Andrea Lupo, Marco
De Rossi, Giovanni Dispenza
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Marco De Rossi,
Giovanni Pistorio, Camilla Ferrari
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Giovanni Dispenza, Michela Lo Preiato, Andrea
Lupo
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Angelo Adamo,
Michela Lo Preiato, Andrea Lupo
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Pietro Sperduti,
Matteo Soltanto
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Giovanni Dispenza,
Camilla Ferrari, Michela Lo Preiato, Andrea
Lupo
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