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Matteo
Soltanto,
scenografia
per:
CYRANO DE
BERGERAC
di Edmond Rostand
Adattamento
e regia - Nicoletta
Robello Bracciforti
Scene
- Matteo Soltanto
Costumi
- Silvia Bisconti
Luci
- Pietro Sperduti
Musiche
- Arturo Annecchino
Maestro
d'armi - Alberto Bellandi
Canti
- Elisabetta Mazzullo
con
Luca
Barbareschi
Linda
Gennari
Duilio
Paciello
Thomas
Trabacchi
Duccio
Camerini
Massimo
De Lorenzo
e con (in ordine
alfabetico):
Valeria
Angelozzi, Federica
Fabiani,
Alessandro
Federico, Raffaele Gangale,
Federico Le Pera,
Gerardo
Maffei, Matteo Palazzo, Carlo
Ragone, Alberto Torquati
e gli allievi attori
della Scuola Volonté:
Marilena
Anniballi, Francesca Antonini,
Marco
Cicalese, Lia Grieco, Marlon
Joubert,
Michele
Valerio Legrottaglie, Romana
Maggiora Vergano,
Gelsomina
Pascucci, Federica Torchetti
Aiuto
regia - Giovanna Guida,
Giulia Dietrich
Assistente - Renato
Arcuri
Assistente volontaria -
Claudia Belella
Assistenti costumiste -
Federica De Bona, Gaia Giammusso
Attrezzista
e aiuto scenografa
- Silvia Di Francesco
Assistente scenografo
- Michele
Casale
Assistente
musicale - Michele Fiore
Direttore di scena -
Gaetano Verde
Macchinista - Francesco
D'Alessio
Mixer
luci - Giulio Grappelli
Fonico -
Valerio Ventura
Sarta - Michela
Ruggieri
Aiuto sarte - Elisa
Silvestri, Maria Cerrito
Amministratore di compagnia -
Giancarlo Mastroianni
Laboratorio scenografico - Scenarredo,
Roma
Costruzione
- Gaetano Verde, Gino Sacco
Tessuti teatrali -
Mediapont s.r.l.
Attrezzeria - Rancati,
Agostinelli, Mediaprops
Movimentazioni aeree -
Massimiliano Martinelli
Maschera ad
opera del Maestro Antonio
Fava
Uff. Produzione - Daniela
Piccolo, Federica Miraglia,
Lucrezia Lanza
Uff. Tecnico -
Massimiliano De Pietto, Carmelo
Staropoli, Renato Piacentini,
Claudio Amadei, Roberta
Castagnaro, Francesco Iaboni
Foto di scena -
Bepi Caroli
Produzione -
Teatro Eliseo, Roma
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Matteo
Soltanto,
set
design
for:
CYRANO DE
BERGERAC
by Edmond Rostand
Adaptation
and direction - Nicoletta
Robello Bracciforti
Set
design - Matteo
Soltanto
Costumes
- Silvia Bisconti
Light
design - Pietro Sperduti
Music
- Arturo Annecchino
Fencing
master - Alberto
Bellandi
Vocal
coach - Elisabetta
Mazzullo
with
Luca
Barbareschi
Linda
Gennari
Duilio
Paciello
Thomas
Trabacchi
Duccio
Camerini
Massimo
De Lorenzo
and with (in
alphabetical order):
Valeria
Angelozzi, Federica
Fabiani,
Alessandro
Federico, Raffaele Gangale,
Federico Le Pera,
Gerardo
Maffei, Matteo Palazzo, Carlo
Ragone, Alberto Torquati
and the students of
the Volonte' School:
Marilena
Anniballi, Francesca Antonini,
Marco
Cicalese, Lia Grieco, Marlon
Joubert,
Michele
Valerio Legrottaglie, Romana
Maggiora Vergano,
Gelsomina
Pascucci, Federica Torchetti
Assistant
directors - Giovanna Guida,
Giulia Dietrich
Assistant - Renato
Arcuri
Voluntary assistant - Claudia
Belella
Costume assistants
- Federica De Bona, Gaia
Giammusso
Set
tools and set assistant -
Silvia Di Francesco
Second set assistant -
Michele Casale
Music assistant
- Michele Fiore
Set director - Gaetano
Verde
Set assistant -
Francesco D'Alessio
Light
mixer - Giulio
Grappelli
Sound -
Valerio Ventura
Tailor -
Michela Ruggieri
Tailor assistants -
Elisa Silvestri, Maria Cerrito
Administration - Giancarlo
Mastroianni
Set laboratory -
Scenarredo, Roma
Set
construction - Gaetano
Verde,
Gino Sacco
Set tapestries
- Mediapont s.r.l.
Set tool providers
- Rancati, Agostinelli,
Mediaprops
Aerial movements
- Massimiliano Martinelli
Mask by M.
Antonio Fava
Production
management - Daniela
Piccolo, Federica Miraglia,
Lucrezia Lanza
Technical
staff -
Massimiliano De Pietto,
Carmelo Staropoli, Renato
Piacentini,
Claudio Amadei, Roberta
Castagnaro, Francesco Iaboni
Stage stills - Bepi Caroli
Production
-
Teatro Eliseo, Roma
|
PRIMA
NAZIONALE -
Teatro Eliseo, Roma
-
30 ottobre 2018
|
NATIONAL
PREMIERE -
Teatro Eliseo, Rome
-
October 30th, 2018
|
Repliche fino al 25
novembre 2018
Orari:
mar / gio / ven / sab, ore 20
-
mer / dom, ore 17 |
Until November 25th,
2018
Schedule:
tue / thu / fri / sat / 8pm
-
wed / sun, 5pm |
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NOTE DI SCENOGRAFIA
Chiamato con Cyrano de Bergerac a
celebrare i cent'anni del Teatro Eliseo,
ho deciso di denudarne il magnifico spazio
scenico sfruttandone ogni anfratto e
rivelandone l'infinito ventaglio di
nascondigli e prospettive. Ruotando un
antico teatro sulle pendici della collina
che sale al Quirinale, il palco è riuscito
a punta, quasi un cursore nella terra che
ancora preme dietro ai muri, condizioni
che ne hanno determinato la stramba forma
triangolare. A sostegno e contrafforte,
uno stretto tunnel delimitato da grandi
pilastri dà vita ad un curioso portico
interno, visibile da tutta la sala.
L'altezza della torre scenica,
sottolineata dalla scala a chiocciola
quasi nascosta nel semibuio del fondo
scena, consente diversi e arditi ordini di
ballatoi che trasformano l'interno in un
vertiginoso esterno balconato. Alla sua
verticalità, fa da contrappunto un
sottopalco ricco di argani, sormontato da
un girevole mimetizzato tra le tavole di
un palcoscenico disseminato di botole
sparse secondo un moto concentrico, a
circondare gli attori. Nel suo centenario,
dunque, ho voluto rendere protagonista
tutto questo, ossia il teatro nudo, nelle
sue forme così curiose e dimenticate,
facendoci veleggiare architetture mobili,
fortezze carrellate divise in carri e
scale che potessero regalare ai cinque
quadri, cinque luoghi e insieme cinque
giochi, capaci di collaborare attivamente
alle azioni dei protagonisti e di
trasformarsi, grazie alla complicità degli
attori, in palchetto o tribuna, salotto o
balcone, piazza o teatro, campo o locanda,
chiostro o torretta. Attorno all'azione,
una quadreria a perdita d'occhio,
simbolica rappresentazione dei mille
quadri raccontati nei mille spettacoli che
per un secolo han fatto vivere il palco di
via Nazionale, così come un albero
esclusivamente in corde teatrali,
testimoni delle fatiche dei tecnici che vi
hanno lavorato, accoglierà il protagonista
tra le sue fronde. Legno, tela, corda.
Null'altro. Il tutto, costruito e dipinto
con amore e passione da falegnami e
pittori d'eccezione. Viva il Teatro, il
suo gioco, il vostro divertimento.
Matteo Soltanto |
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Cyrano de Bergerac - Lo spettacolo e lo spazio
scenico
Scenografia, Matteo Soltanto - Luci,
Pietro Sperduti |
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ph.
Bepi Caroli
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RASSEGNA STAMPA |
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Dentro la superba scenografia di
Matteo Soltanto: un gioco di scale
mobili che diventano il teatrino
dell’inizio, la pasticceria di
Ragueneau, i bastioni della
guerra, sempre sotto un
altissimo cielo punteggiato,
invece che di stelle, di
quadri antichi, il tutto
rimpiazzato, all’ultim’atto
con Rossana in convento e la
morte dell’eroe, da un unico
meraviglioso albero
fatto di corde piovute dal
cielo. Masolino
D'Amico - La Stampa
Scene
sontuose, bellissime di
Matteo Soltanto che
costruisce architetture
spostate a vista di
scale, palchi a più
piani, pertugi, anche un
teatrino per la prima
scena e per
l’ultima un albero fatto
di sole corde di teatro
intrecciate e annodate. Marcantonio
Lucidi - marcantonioluciditeatro.it
Grazie a un impianto
scenico possente che utilizza
tutto lo spazio verticale
disponibile attraverso immense
quinte decorate con quadri di
varie dimensioni e orientamento,
la scenografia appare fin
dall'alzata del sipario la
coprotagonista dell'intera
rappresentazione, con le sue
scale e balaustre scure di legno
massello e con le raffinate
falegnamerie che, con i loro
volumi mobili, edificano di
volta in volta teatri, taverne,
case nobiliari e campi di
battaglia. Maurizio
Bonanni - L'Opinione
L’impatto spiazzante
all'apertura del sipario, l’ha
data la scenografia
di Matteo Soltanto, come a
voler dire in modo schietto che
siamo in teatro e qui tutto è
possibile. Nei cinque quadri i
cambi di scena sono avvenuti
sotto gli occhi del pubblico che
ormai assorto nell'opera ha
stentato a credere a ciò che gli
si palesava davanti, una danza
silenziosa. Molti, inoltre, gli
omaggi fatti
da Soltanto alla Commedia
dell’Arte. Da un piccolo teatro,
alla locanda, dal campo di
guerra, al convento dove ad
aggiungere il pathos è
calato un imponente albero
realizzato con corde teatrali. E
non basta, gli elementi di
semina della drammaturgia sono
state le foglie cadenti di
colore biondo veneziano che sono
andate ad annunciare la
malinconia che da lì a breve il
pubblico avrebbe provato. Veronica
Meddi - Meddi Magazine
Tutti gli artisti
chiamati a realizzare lo
spettacolo sfruttano al meglio
le risorse a loro disposizione,
dando sfoggio di quanto potente
ed evocativo possa essere il
lessico proprio di ogni mestiere
del teatro. Dalla suggestione
assolutamente straordinaria sono
le scene create da Matteo
Soltanto, assecondate ed
enfatizzate dalle luci
di Pietro Sperduti. Valter
Chiappa - La Platea
Particolare encomio va
dato alla scenografia di Matteo
Soltanto, che ha creato uno
sfondo pittorico di quadri,
scale, botole, altalene e
palchi. Bruna
Alasia - Arte Magazine
Tutta
questa produzione straordinaria
è una vertigine, dal momento in
cui si apre il sipario e veniamo
sopraffatti dall’immensità di
una scena che rimarrà nei nostri
occhi a lungo. Il genio di
Matteo Soltanto (perché
quest’uomo è un genio), unito
alla profondità immensa e nuda
del palco dell’Eliseo, ci lascia
esterrefatti. Un palco denudato
e “sbotolato” (le botole faranno
parte integrante di alcune
scene), illuminato dalla
maestria magica di Pietro
Sperduti. Paolo
Leone - Corriere dello
Spettacolo
Il colpo d’occhio è
impressionante e affascinante.
La scenografia di Matteo
Soltanto è imponente: il
palcoscenico è denudato e
“sbotolato”; sulle pareti alte e
irregolari campeggiano decine di
quadri; scale, passerelle,
pedane, torri e pannelli
attraverso cambi scena a vista
compongono ogni volta scene
diverse modificando gli
spazi; nella scena finale
campeggia al centro un albero
fatto di corde, forse l’albero
della vita o della conoscenza,
che collega il nostro mondo con
l’oltretomba o il paradiso. Flaminio
Boni - flaminioboni.it
I costumi di
Silvia Bisconti e le
scenografie di Matteo
Soltanto sono
caratterizzati da doppi
codici. Alcuni classici
e storici, altri
moderni. Tutto mixato
con sapienza che non fa
frizionare mai questi
accostamenti. Barbara
Lalle - Progetto Italia
News
Eccezionali scenografie
di Matteo Soltanto,
perfettamente incastrate su di
un palcoscenico completamente
diverso da quello a cui siamo
abituati: ricco di quadri, di
scale e soppalchi a incastro, a
creare la struttura di un vero e
proprio carillon umano,
grazie ai numerosi attori che
circondano i personaggi
principali e alla musicalità
stessa dell’opera in rima.
Persino le tante corde di scena,
unite tra di loro, vanno ad
aprire sulla testa dei
protagonisti un albero enorme e
perfetto simbolo universale
della vita che in sé tutto
racchiude, persino la morte, in
quelle foglie d’oro cadute a
terra. Finzione, teatro e poesia
si ritrovano, si intersecano e
ricompaiono. Tutto questo
è Cyrano. Marianna
Zito - Modulazioni Temporali
Bella scenografia di Matteo
Soltanto che si sviluppa sue
tre diversi livelli con tanto
di botola con praticabili che
si spostano sullo sfondo di
un’affascinante quadreria
retrò senza dipinti. Fabiana
Raponi - Teatri On Line
I
personaggi si muovono in una
scenografia imponente su tre
livelli, con scale semoventi che
assumono ora una funzione ora
un'altra, sullo sfondo di quadri
che vanno ad esaltare la
bellezza della
narrazione, quasi come se
la vicenda raccontata si
sviluppasse all'interno di un
affresco d'epoca; suggestive e
sorprendenti le botole che si
spalancano sul palco, offrendo
una percezione ancora più
realistica della scena. Stefania
Ninetti - Saltinaria
Impianto scenografico
di alto livello, con i cinque
quadri che si susseguono a
sipario aperto. Al. Sia. -
Avanti!
Molto spettacolare con
ricche scene d'effetto /
Affollato e rutilante l’inizio,
sottolineato dalle scene di
Matteo Soltanto, che si muovono
a vista. Redazione
- Il Piccolo
Scenografia
studiata e
appropriata con
celere mobilità di
ambientazione.
Elvia
Gregorace - La Prima
Pagina
Questo
Cyrano
de Bergerac è semplicemente
bello, per lo sfarzo e la
ricercatezza dei costumi, per la
scenografia stupefacente e per
una messinscena degna del teatro
dell’opera. Alessandro
Rosi - L'Amletico
Le scenografie di
Matteo Soltanto, di cui non si
diranno i dettagli per non
toglierne la sorpresa, sono
eccezionali e contribuiscono a
fare dello spettacolo un evento
unico, sensazionale. Esse si
distribuiscono in altezza e
profondità e, insieme al gioco
di luci, creano la meraviglia
che soltanto il teatro può dare,
quel teatro che fa leva sui
sentimenti puri, sull’istinto,
sul coinvolgimento dei sensi,
come era nel teatro classico,
quello “vero”. Sabrina
Sciabica - IndieLand Radio
Colonne
portanti dell’azione scenica
sono Matteo
Soltanto e Linda
Gennari. Scenografo il primo,
attrice nel ruolo di Rossana la
seconda. Sullo sfondo di una
quadreria di specchi opachi sul
modello di Zoffany e di Pannini,
un intelligente sistema di cambi
a vista fatto di pedane e
scatole lignee effetto scale di
Hogwarts definisce gli spazi. Alessandra
Pratesi - Succede
Oggi
Una scena avvolgente e di grande
impatto visivo quella creata da
Matteo Soltanto. Paolo Talone
- Accreditati
Alla dimensione visiva
dell'allestimento contribuiscono
le scenografie di Matteo Soltanto,
tutte giocate sui tre livelli del
teatro, con un sistema di botole
inserito su un palco triangolare.
Tiberia
de Matteis - Il Tempo
Un teatrino di cartapesta, scale
di legno e un'altissima parete
tappezzata di quadri. “Per il
centenario dell'Eliseo abbiamo
voluto rendere visibile tutto il
teatro, botole comprese”, spiega
lo scenografo Matteo Soltanto. Katia Ippaso
- Il Messaggero
Un
allestimento
grandioso che
fonda grossa
parte della
sua riuscita
grazie alle
scene di
Matteo
Soltanto, una
sorta di
galleria di
quadri che
riporta ad
un’iconografia
vasta che va
da David
Tieners a
Giovanni Paolo
Pannini. Mario Di Calo - Female World
Di notevole impatto visivo
la scenografia di Matteo
Soltanto che usa
palcoscenico e sottopalco,
botole, scale, altalene,
elementi mobili in ferro,
con cambiamenti a vista
effettuati dai giovani
interpreti. Redazione
- Non solo Teatro
Le scene di Matteo
Soltanto sono meravigliose
perché restituiscono al
palcoscenico del Teatro Eliseo
la luce conferita alle pareti
attraverso l’applicazione di
cornici barocche. Tania Croce
- Pennadoro
Essenziali, e fondamentali, le
scene di Matteo Soltanto. Antonella
Salerno - Redazione Cultura
News
Anche tutto il palcoscenico
dell'Eliseo, in apertura di
stagione sarà, per Cyrano,
sottoposto a un gioco di spazi su
più livelli, dalle botole che
sveleranno il sottopalco, alla
ribalta scoperta per intero con
annesso un teatrino, a un soppalco
d'epoca, a una scala a chiocciola
che porterà fino al graticco,
tutto a firma dello scenografo
Matteo Soltanto. Rodolfo Di
Giammarco - La Repubblica
Una grande impresa
produttiva, 25 attori in scena e
una scenografia su tre livelli,
tra scale, botole e quadri alle
pareti che esalta la struttura
dello storico teatro. Redazione -
Il Sole 24 ore
Sono anime le architetture che
presidiano il palco, lo
trasformano, abitano lo spazio in
cui si muovono i personaggi,
evocano atmosfere; sono anime le
sculture che si realizzano davanti
ai nostri occhi riempiendoci di
stupore come un albero di corde
che cresce dal cielo e scende
lentamente sulla terra, grazie a
Matteo Soltanto. Redazione -
Vivi Roma
Un
cast di altissima
professionalità che, unito ai
meravigliosi costumi di Silvia
Bisconti e alla scenografia
mozzafiato di Matteo Soltanto,
fanno di questo spettacolo un
evento davvero imperdibile. Valentina
Gallinari - Linea Diretta 24
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Roma, Teatro
Eliseo, 30 ottobre 2018, gli applausi alla
prima (fotografa d'eccezione, Maria Rosaria
Omaggio)
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> DIETRO
LE QUINTE > BACKSTAGE
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